Sono
morto … vi sto scrivendo dall’aldilà … mi trovo in un luogo che non è un luogo
… ah, prima che mi dimentico, la mia ultima sistemazione è un po strettina … ma
da questo posto scuro, catacombale, nessuno mi sente … nella prossima vita farò
reclamo, ai costuttori di case eterne, ai baristi che ti servono bare
ristrette al banco … ma l’importante è per ora aver trovato giusto riposo, sì
perché in vita non ho mai lavorato … la vera fatica è stata quella di cercare
il lavoro … e che fatica! … qui comunque sono in buona compagnia … non che
sulla Terra non lo ero … ma devo ammettere che c’erano più morti quando ero in
vita o meglio almeno qui sapendo di essere effettivamente tutti morti ci
sentiamo molto più vivi … la sensazione infatti è quella di essere in piene
forze … di voler spaccare il mondo finalmente … di averne una voglia come non
mai … ma, ahimè, mi manca un corpo, non ho ne braccia, ne gambe, non ho ne una
bocca per urlare, ne gomiti per sgomitare … posso solo assistere, sono uno
spettatore non pagante, anzi un biglietto lo tengo … quello di sola andata! … a
dir il vero qui ho anche un altro problema … non so come far passare il tempo …
ah già, il tempo, una strana dimensione qui su … le giornate di luce non hanno
mai fine … la fatica non esiste, tutti disoccupati … i treni non partono mai in
orario, gli orologi non si trovano mai concordi … gli appuntamenti saltano
perché i luoghi sono sempre troppo vaghi … in pratica non esistono … i più
gettonati sono la non stazione, il non parco ed il non stadio … le persone
continuano ad andarci ma a non trovarli … ma la loro non esistenza non è un
problema … tanto senza corpo non sapremmo comunque come utilizzarli … per non
parlare poi dell’interazione con gli altri … mi sentivo solo, ho cercato di
stringere mani, abbracciare un’altra anima che avevo visto sconsolata anch’essa
… ma nulla, non è possibile, non c’è contatto, non c’è calore qui … eppure a
ricordar bene quella stessa persona la incontrai anche sulla Terra quando
eravamo in vita, ma non fummo in grado nemmeno di degnarci di uno sguardo … ora
recuperare il tempo perduto è un’impresa titanica … eh già, sempre il tempo,
questa incontrollabile variabile ora senza valore … si passa dal non avere mai
tempo, al volerlo a tutti i costi e non averne più diritto … anche a tal
riguardo farò reclamo, nella prossima vita voglio nascere su un pianeta dove un
giorno dura almeno 70 ore e lo scorrere degli anni è regolamentato da un cambio
a 6 marce, comprensivo di retromarcia, ed ovviamente non automatico … chiedo
molto? … comunque a parte gli scherzi, io in vita ero un ribelle, penso lo sia
ancora … il tempo mi sta a cuore, il mio tempo … perciò sai che c’è di nuovo?
Se non mi viene presto restituito farò a modo mio … escogiterò la mia evasione
da qui … in primavera, alla prossima migrazione delle cicogne … per ora accetto
di buon grado la mia condizione di morto … ma solo provvisoriamente … con eterno
affetto, Alessandro.
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