domenica 18 settembre 2016

Lettera dall’aldilà

Sono morto … vi sto scrivendo dall’aldilà … mi trovo in un luogo che non è un luogo … ah, prima che mi dimentico, la mia ultima sistemazione è un po strettina … ma da questo posto scuro, catacombale, nessuno mi sente … nella prossima vita farò reclamo, ai costuttori di case eterne, ai baristi che ti servono bare ristrette al banco … ma l’importante è per ora aver trovato giusto riposo, sì perché in vita non ho mai lavorato … la vera fatica è stata quella di cercare il lavoro … e che fatica! … qui comunque sono in buona compagnia … non che sulla Terra non lo ero … ma devo ammettere che c’erano più morti quando ero in vita o meglio almeno qui sapendo di essere effettivamente tutti morti ci sentiamo molto più vivi … la sensazione infatti è quella di essere in piene forze … di voler spaccare il mondo finalmente … di averne una voglia come non mai … ma, ahimè, mi manca un corpo, non ho ne braccia, ne gambe, non ho ne una bocca per urlare, ne gomiti per sgomitare … posso solo assistere, sono uno spettatore non pagante, anzi un biglietto lo tengo … quello di sola andata! … a dir il vero qui ho anche un altro problema … non so come far passare il tempo … ah già, il tempo, una strana dimensione qui su … le giornate di luce non hanno mai fine … la fatica non esiste, tutti disoccupati … i treni non partono mai in orario, gli orologi non si trovano mai concordi … gli appuntamenti saltano perché i luoghi sono sempre troppo vaghi … in pratica non esistono … i più gettonati sono la non stazione, il non parco ed il non stadio … le persone continuano ad andarci ma a non trovarli … ma la loro non esistenza non è un problema … tanto senza corpo non sapremmo comunque come utilizzarli … per non parlare poi dell’interazione con gli altri … mi sentivo solo, ho cercato di stringere mani, abbracciare un’altra anima che avevo visto sconsolata anch’essa … ma nulla, non è possibile, non c’è contatto, non c’è calore qui … eppure a ricordar bene quella stessa persona la incontrai anche sulla Terra quando eravamo in vita, ma non fummo in grado nemmeno di degnarci di uno sguardo … ora recuperare il tempo perduto è un’impresa titanica … eh già, sempre il tempo, questa incontrollabile variabile ora senza valore … si passa dal non avere mai tempo, al volerlo a tutti i costi e non averne più diritto … anche a tal riguardo farò reclamo, nella prossima vita voglio nascere su un pianeta dove un giorno dura almeno 70 ore e lo scorrere degli anni è regolamentato da un cambio a 6 marce, comprensivo di retromarcia, ed ovviamente non automatico … chiedo molto? … comunque a parte gli scherzi, io in vita ero un ribelle, penso lo sia ancora … il tempo mi sta a cuore, il mio tempo … perciò sai che c’è di nuovo? Se non mi viene presto restituito farò a modo mio … escogiterò la mia evasione da qui … in primavera, alla prossima migrazione delle cicogne … per ora accetto di buon grado la mia condizione di morto … ma solo provvisoriamente … con eterno affetto, Alessandro.



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